lunedì 4 febbraio 2013

FONDAMENTALI TECNICI DEL PORTIERE


I FONDAMENTALI TECNICI del PORTIERE di CALCIO
 
Per  tecnica sportiva s’intende una procedura, generalmente sviluppata nella pratica dei vari sport, che permette di risolvere un determinato problema di movimento nel modo più razionale ed economico possibile. Quindi la tecnica di una disciplina sportiva corrisponde a quello che potremmo chiamare tipo ideale di movimento che, però, mantenendo gli indici caratteristici del movimento stesso può essere soggetto a cambiamenti, adattati alle particolarità individuali di chi lo esegue (stile personale). Per quanto riguarda il calcio, esiste un ruolo molto particolare, che io ritengo  “uno sport nello sport”, ed è il ruolo del portiere. L’uso delle mani lo caratterizza così come l’utilizzo del resto del corpo quando deve risolvere una situazione problematica durante la gara. Tuffi, uscite alte e basse, prese, rilanci manuali e podalici caratterizzano questo ruolo. Da non dimenticare certamente è anche la posizione in campo vincolata dall’area di rigore per l’uso delle mani e dalla porta alla quale il portiere deve sempre fare riferimento per ogni suo spostamento. Per tutti questi motivi quindi è necessario rivolgere a questo ruolo una particolare attenzione da tutti i punti di vista, proprio come se il nostro portiere fosse un calciatore normale ma allo stesso tempo appartenente a un altro sport con caratteristiche proprie legate al calcio. Allora da un punto di vista strettamente tecnico, quali sono i fondamentali propri del ruolo del portiere? 

Ritengo se ne possano individuare quattro:
1.      Posizionamento
2.      Bloccaggio e presa
3.      Respinta e deviazione
4.      Rimessa in gioco

Posizionamento
Per posizionamento s’intende la posizione che assume il portiere in preparazione a un probabile intervento. Si riferisce a uno specifico posizionamento del corpo, che il portiere adotta  per realizzare le sue azioni in modo rapido ed efficace.

  
Generalmente la posizione del portiere deve essere sulla bisettrice dell’angolo formato dai prolungamenti dei pali con vertice la palla (Fig.1).Questo però è un concetto solo teorico, infatti, l’importanza del posizionamento e la sua correttezza sono dati dal risultato della parata e quindi dalla sua efficienza. Per esempio se un portiere si trova sulla bisettrice perfetta ma nonostante ciò tende a prendere molti goal sul palo più vicino, alla palla significa che quella posizione per quel portiere non è efficiente quindi andrà modificata. Tutto ciò per sintetizzare il concetto detto prima che un fondamentale tecnico è molto variabile da soggetto a soggetto in base alle sue qualità fisiche, antropometriche, cognitive ecc…
Continuando il discorso, se la palla si sposta lateralmente a destra o sinistra del portiere, egli dovrà adeguare la sua posizione in base alla nuova posizione della palla e naturalmente alla posizione della porta. Con la palla in posizione laterale si avrà che:

- Il palo più vicino alla palla necessiterà di una copertura maggiore poiché è a minor distanza dalla palla senza dimenticare che anche in questo caso vale il discorso fatto in precedenza riguardo alle abilità di ogni portiere. 
-    - Il palo più lontano alla palla necessiterà di una copertura effettuata tramite un tuffo diagonale avanti.


Per posizionarsi in modo corretto, quindi in modo tale da poter effettuare un intervento nel modo più economico ed efficace possibile ogni portiere utilizza diversi tipi di spostamenti, detti traslocamenti. Questi traslocamenti possono servire in diverse situazioni di gioco per esempio per preparasi ad un tuffo, per adeguare la propria posizione rispetto alla palla o più semplicemente per spostarsi in area di rigore. Si riconoscono 3 principali modi di traslocamento:


·       - Traslocamento/i avanti-indietro: per occupare lo spazio su qualsiasi tipo di pallone.
·       - Traslocamento/i laterale: quando lo spazio da occupare è minimo per arrivare sulla palla.
·       - Traslocamento con passo e incroci: quando lo spazio da occupare è ampio e la palla è lontana dal portiere.

Nella didattica di questo ruolo, è importante che l’istruttore proponga in modo vario e alternativo tutti e tre i tipi di traslocamento senza però effettuare un addestramento vero e proprio; ciò significa che è necessario lasciare una certa liberta al giovane portiere per far si che il suo bagaglio di esperienza sia il più ampio possibile. Inoltre non bisogna assolutamente vincolare il tipo di traslocamento, l’importante è sempre l’efficacia che esso ha in funzione della parata.

Bloccaggio e presa
Si definisce bloccaggio e presa quel fondamentale tecnico individuale del ruolo del portiere attraverso il quale l’atleta viene a contatto con l’attrezzo palla impossessandosi di essa in modo permanente ed interrompendo la traiettoria della sfera.
Possiamo distinguere due tipi di presa a seconda della posizione dei pollici sulla palla:

- Presa a pollici corrispondenti: utilizzata quando la palla è davanti al corpo del portiere e circa sopra la linea passante per l’estremità prossimale dello sterno. 






·       - Presa a pollici anteversi: utilizzata quando la palla è molto vicino al corpo del portiere e sotto la linea descritta prima.



Successivamente si possono distinguere due modalità di presa, a seconda della sua diversa esecuzione:
·       - Bloccaggio e presa senza tuffo: il gesto tecnico viene eseguito senza perdita volontaria d’equilibrio, senza perdita di contatto con il terreno e quindi è sicuramente il modo più efficace per effettuare una parata, ovviamente nei limiti del possibile;  può essere a sua volta eseguita in forma:
o       Statica:
-  Rasoterra
-  Al ventre
-  Al volto
Sopra la testa
o       Dinamica: quindi combinata a un traslocamento, che può essere:
-       Avanti o indietro:
·     Rasoterra
·     Al ventre
·     Al volto
·     Sopra la testa senza stacco
·     Sopra la testa con stacco
-       Laterale:
·     Rasoterra
·     Al ventre
·     Al volto
·     Sopra la testa senza stacco
·     Sopra la testa con stacco
-       Laterale con passo e incrocio
·     Sopra la testa con stacco

- Bloccaggio e presa con tuffo: il gesto tecnico viene eseguito con perdita volontaria d’equilibrio, in una situazione di disequilibrio seguita da una caduta-contatto con il terreno. In questo caso il gesto tecnico è sicuramente sconveniente da un punto di vista motorio ma è molto efficace per risolvere le problematiche di gara. Sconveniente perchè innanzitutto c’è da considerare il fatto più importante e cioè la perdita d’equilibrio che conseguentemente porta ad un disorientamento anche se per un breve periodo. Inoltre una volta che si è perso il contatto con il terreno è necessario organizzare un nuovo schema di movimento per effettuare la parata mantenendo un certo equilibrio di volo. Fatto ciò bisogna rielaborare il progetto motorio per effettuare la caduta in modo meno traumatico possibile. Quindi per questi fattori il tuffo è da considerare l’ultimo dei gesti tecnici disponibili per il portiere per effettuare una parata, anche se la sua efficacia è indiscutibile.

Detto ciò distinguiamo due modalità d’esecuzione:

·       - Tuffo senza volo: l’atleta esegue il gesto tecnico senza perdere contatto con il terreno ma con perdita volontaria d’equilibrio. In questa tipologia di tuffo non è presente una fase di volo. A seconda della tipologia di traiettoria e velocità che assume la palla può essere: 


- laterale
- avanti
- indietro  

Tutte e 3 le modalità con palla rasoterra, con rimbalzo, tesa a mezza altezza e con palla alta




·       - Tuffo con volo: l’atleta esegue il gesto tecnico perdendo totalmente il contatto con il terreno. In questa tipologia di tuffo è presente una fase di volo. A seconda della tipologia di traiettoria e velocità che assume la palla può essere:
      
- laterale
- avanti 
- indietro 

Tutte e 3 le modalità con palla rasoterra, con rimbalzo, tesa a mezza altezza e con palla alta


Non sempre il tuffo con volo viene eseguito da una posizione statica poiché molto spesso è necessario un traslocamento che preceda l’azione di tuffo; ciò dipende dalla distanza e dalla velocità della palla rispetto alla posizione del portiere. Si distinguono 3 tipi di traslocamenti:
 
1.      Traslocamento passo laterale + passo spinta: quando la palla è vicina al portiere e la sua velocità è medio-bassa.
2.      Traslocamento con passo incrocio + passo spinta: quando la palla è lontana e la sua velocità media.
3.      Traslocamento con passo laterale + passo incrocio + passo spinta: quando la palla è molto lontana sia dalla porta che dal portiere e la sua velocità è alta.

È evidente che, come già detto in precedenza, ogni atleta adotterà con il suo stile personale la modalità di traslocamento più efficace e rapida per compiere un intervento.

Respinta e deviazione
La respinta e la deviazione sono due fondamentali tecnici che possono essere confusi, ma che in realtà sono ben differenziati sia per tipologia, sia per utilizzo che per efficacia. Innanzitutto va ricordato che una parata con respinta e deviazione va utilizzata solo quando garantisce all’estremo difensore interventi più adeguati, efficaci e prudenti rispetto ad un intervento in presa. Da questa spiegazione possiamo differenziare già le due tipologie d’intervento:

- Parata in deviazione è il gesto tecnico utilizzato dal portiere per modificare la traiettoria del pallone in maniera poco accentuata, generalmente verso la zona laterale dell’area di rigore o verso il calcio d’angolo. Essa può avvenire:

- a 2 mani
- con 1 sola mano che può essere:

-      Mano corrispondente: utilizzata quando la palla è forte e tesa, sia rasoterra che a mezza altezza.
-     Mano opposta o di richiamo: utilizzata quando la velocità della palla è minore e la sua traiettoria è alta e parabolica. Può essere utilizzata anche quando la traiettoria della palla scavalca il portiere, quindi per parate in deviazione all’indietro.


                
                     
Parata in deviazione con mano corrispondente                 Parata in deviazione con mano opposta

   
- Parata con respinta: gesto tecnico utilizzato dal portiere per modificare la direzione della palla in modo accentuato, cioè direzionare la palla fuori dall’area di rigore generalmente nelle zone laterali. Essa può essere:

 - a 2 pugni: utilizzata in situazioni di uscita alta con palla proveniente frontalmente o lateralmente ma con velocità e traiettoria che consente al portiere di anticipare la palla con uno spostamento avanti o laterale. Inoltre può essere utilizzato per uscite in tuffo o in caso di tiri in porta molto violenti. 
- a 1 pugno: utilizzata in situazioni di uscita alta però con palloni che scavalcano il portiere. Inoltre è spesso utilizzata per uscite in avanti con massimo attacco alla palla e allo spazio.
- di piede o con il corpo: utilizzata molto spesso in situazioni di tiri molto ravvicinati (per esempio uno contro il portiere) oppure per parate d’istinto sempre in situazioni in cui il tempo di reazione è minimo.




respinta a 2 pugni                                                              respinta a 1 pugno


Rimessa in gioco
Arriviamo all’ultimo fondamentale tecnico, ma non per questo meno importante; infatti, da una ricerca svolta nella stagione 2008/2009 sui portieri della categoria Esordienti dell’A.S.I. Salsomaggiore Calcio, nati nel 1996 e 1997, con la quale si voleva capire quali erano gli interventi più frequenti in gara per i portieri di questa categoria, è emerso che su tredici partite osservate e su 185 interventi compiuti dai giovani numeri uno, ben 98 interventi equivalenti, al 53 % erano rimesse in gioco prevalentemente rinvii al volo di piede (36,2%). Questi dati se pur ancora sperimentali e raccolti in un periodo molto breve (da marzo a giugno 2009), ci fanno capire come già a livello giovanile sia fondamentale la tecnica d’attacco nel ruolo del portiere. La tecnica d’attacco si riassume con l’insieme d’abilità che consentono al portiere di iniziare volontariamente l’azione di gioco della propria squadra. Sostanzialmente queste abilità si riassumono in:
                  
Rimessa con le mani:
- radente o "bowling"
- rimbalzante o "baseball"
- a parabola o "catapulta"
- a due mani sopra la testa

 Rimessa con i piedi: 
 - Rimessa dal fondo 
 - Rinvio al volo (al volo oppure di contro-balzo o “drop”)

L’importanza di questo fondamentale sia a livello giovanile, quindi con l’insegnamento a livello didattico, che a livello evoluto del ruolo del portiere, sono fondamentali per far si che il nostro numero uno di adatti sempre meglio alla tipologia di calcio moderna, dove al portiere è richiesto un atteggiamento mentale sempre più offensivo, abbandonando gradualmente la strenua difesa della porta dominando, rispetto al passato, uno spazio d’area di rigore.

 




 


rinvio dal fondo                                         















rinvio al volo

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